Procedure per le urgenze in pronto soccorso

NOTA STAMPA PER LA NUOVA SARDEGNA
In riferimento all'articolo pubblicato il 16 marzo corrente "Odissea nei reparti dell'Ospedale", si ritiene di dover puntualizzare quanto segue:
I tempi impiegati per l'assistenza alla paziente, che possono apparire estremamente dilatati, sono in realtà congrui con le procedure ed il percorso seguito per la patologia presentata al momento del suo ingresso in ospedale.

Questo il percorso:
- Il medico di Famiglia - a seguito di caduta accidentale e sospetta frattura di una vertebra - la invia con impegnativa all'ospedale per una radiografia;
- All'arrivo in ospedale la paziente si presenta al Pronto Soccorso, anziché al reparto di Radiologia;
- Non esegue il triage in Pronto Soccorso, ma viene accompagnata in barella in Radiologia;
- Alle 11,39 torna al Pronto Soccorso, dove attende per circa 20 minuti; è visitata dal medico che richiede una consulenza al reparto di Neurochirurgia;
- Il Neurochirurgo richiede una TAC, che eseguita dopo breve attesa e il medico, non ravvisando la necessità di ricovero né di intervento chirurgico, prescrive solo l'utilizzo di un busto ortopedico;
- La paziente ritorna dunque al Pronto Soccorso che aveva richiesto le verifiche e viene dimessa intorno alle ore 19.00.

Non risulta, pertanto, che la paziente sia stata abbandonata a se stessa ma, anzi, che sia stata seguita per l'intera durata dell'osservazione.
Riguardo al presunto ritardo dell'esame TAC, c'è da dire che in quell'arco di tempo erano programmate visite per altri nove pazienti, in attesa e a digiuno, e che alla paziente era stato assegnato un "codice giallo", che così è rimasto per tutta la durata degli esami e dunque non poteva rappresentare urgenza tale da far differire le attività già in corso tra reparti e servizi.

La Direzione del Presidio Ospedaliero San Francesco di Nuoro

Nuoro, 18 marzo 2009