Venerdì 19 ottobre IX edizione torneo dei "Senzariserve"

Venerdì 19 ottobre, dalle 9.00 alle 14.00, presso la palestra CONI di via Lazio, si svolgerà la IX° edizione del torneo di calcio solidale "Un calcio all'esclusione e al pregiudizio", organizzato dall'Associazione dei "Senzariserve", in collaborazione con il Centro Diurno del Dipartimento Salute Mentale della ASSL Nuoro e con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Parteciperanno al torneo: le squadre dei Dipartimenti di Salute Mentale della Sardegna (Nuoro, Cagliari, Oristano e Sassari), una squadra rappresentativa dei ragazzi di Oliena (Corrasi Junior) e la squadra dei "Fedales 74" di Nuoro.

L'Associazione "Senzariserve", presieduta dallo Psicologo Severino Casula, sempre coadiuvato dall'Educatore Professionale Gianfranco Seddone, è costituita da utenti del Dipartimento di Salute Mentale di Nuoro, dai loro familiari, da operatori sanitari e da cittadini comuni, e da anni si occupa di promuovere la salute mentale nel territorio, favorendo e facilitando la riabilitazione e l'inclusione sociale dei soggetti svantaggiati attraverso lo sport e in particolare del calcio.

La realtà associativa si caratterizza per aver introdotto, all'interno del Dipartimento di Salute Mentale di Nuoro, le attività sportive, che rappresentano una delle principali occasioni di riabilitazione psicosociale e di promozione della salute, oltre che di lotta allo stigma e al pregiudizio.

La pratica del calcio si è rivelata, in questi anni di attività, come uno straordinario strumento per attivare il protagonismo delle persone più vulnerabili, per favorire la risocializzazione e in più in generale, per la promozione della salute.

Lo sport, quindi, come strumento privilegiato per innescare processi aggregativi con gli utenti dei Servizi di Salute Mentale, ma anche con adolescenti e giovani adulti che si trovano ad affrontare difficoltà di inserimento nei circuiti sociali ed economici, difficoltà familiari, o legate ai contesti sociali più generali.

L’obiettivo primario è fondamentalmente un mutamento delle condizioni che influiscono sulle storie personali e sui destini di tali storie; a partire dalle condizioni materiali, ecologiche, sociali, culturali e psicologiche.

Molti Dipartimenti di Salute Mentale hanno iniziato a collaborare con altre istituzioni, privato sociale, associazioni, scuole, promuovendo iniziative che si sono rivelate di grande importanza: da una parte per una "buona pratica psichiatrica", che va oltre la clinica in senso stretto; e dall’altra per un processo di informazione/sensibilizzazione alle tematiche della salute mentale. Il lavoro e la sua qualità, l’uso del tempo libero, l’esistenza di relazioni sociali, la possibilità di sentirsi parte attiva nella comunità: tutto questo diventa un nuovo capitolo di cui, in qualche modo, i Dipartimenti di Salute Mentale si devono occupare. Sotto questo profilo, molte delle attività riabilitative già in essere nei servizi possono essere usate come vettori verso l’esterno.

Lo sforzo è quello di ridurre il rischio di riprodurre marginalità, sia pure "privilegiata", all’interno dei servizi, e di puntare maggiormente sull’incontro con soggetti e spazi della comunità, perseguendo nel contempo obiettivi di "cura" dell’utente (uscire dall’isolamento, valorizzare proprie competenze, stabilire relazioni sociali con altri utenti e con soggetti esterni al circuito dei servizi), e di "cura" della comunità (coinvolgimento dei cittadini sensibili ai temi dell’integrazione, modifica degli stereotipi dell’utente psichiatrico, integrazione di fatto di gruppi di utenti in spazi e occasioni sociali proprie della comunità).

Documento correlato:
Locandina [file.pdf]