Sul tavolo le problematiche degli anziani

COMUNICATO STAMPA
Un tavolo di lavoro sulle problematiche degli anziani

Un protocollo tra l'Azienda sanitaria di Nuoro e i sindacati Cgil, Cisl e Uil per l'istituzione di una piattaforma condivisa che metta al centro pensionati e anziani in genere. Recependo l'istanza di Ignazio Ganga, segretario territoriale della Cisl lo scorso 27 aprile il Commissario straordinario Antonio Onorato Succu ha dato il via a un percorso destinato ad avere importanti ricadute positive sulla comunità. Oltre al dottor Succu, presenti al confronto Piero Carta, Direttore amministrativo della Asl, Mariano Meloni, responsabile Dirigente Ufficio direzione del Commissario straordinario, Antonio Maria Soru, coordinatore dei Servizi sanitari e Stefano Flamini del Punto unico di accesso (Pua-Uvt). Al tavolo anche i responsabili territoriali delle tre sigle, Gianfranco Mussoni e Boris Salis (Cgil), Ignazio Ganga (Cisl), Felicina Corda, Andrea Costaggiu e Nicola Falchi (Uil). Accanto a loro i rappresentanti dei pensionati Bore Salis (Spi-Cgil), Maria Teresa Ghioldi (Fnp-Cisl), Andrea Costaggiu e Nicola Falchi (Uil pensionati). "Sono fermamente convinto - spiega Succu - che le confederazioni sindacali possano essere i portavoce privilegiati delle istanze degli ultrasessantacinquenni e la Asl, insieme a loro, in un'ottica di collaborazione, possa avviare dei percorsi fattivi verso il miglioramento della qualità della vita della popolazione meno giovane della nostra provincia". Il provvedimento dà seguito a una serie di rilievi fatti da Ganga il quale, nell'auspicare l'attivazione di una vera e propria contrattazione sociale per i 25 mila anziani confederati, mette l'accento su alcuni dati significativi: "Dopo la Valle d'Aosta - rimarca il sindacalista - la Sardegna è la regione italiana che registra l'indice di invecchiamento più elevato, pari al 116 per cento". Solo in provincia di Nuoro, i pensionati sono 60 mila su circa 180 mila abitanti: oltre il 33 per cento della popolazione complessiva. Ad allarmare è soprattutto il fatto che oltre il 60 per cento di loro percepisca una pensione al di sotto dei 600 euro mensili. Da qui la necessità che siano attivati dei programmi mirati. Uno per tutti l'abbattimento dei tempi di attesa al Centro unico di prenotazione (Cup) con uno snellimento e conseguentemente miglioramento dell'accessibilità ai servizi socio-sanitari. La soluzione dell'impasse per Succu può arrivare dal "riservare per ogni specialità una quota agli anziani, previo studio preliminare di fattibilità" Gli ulteriori passi nasceranno dall'esigenza di dare delle risposte a esigenze immediate, spesso legate a problematiche di natura fisica che inevitabilmente si accompagnano all'età che avanza come sottolinea Felicina Corda. Per risolvere il problema delle lungaggini però (come rimarcano Soru e Carta) molto possono fare anche i medici di medicina generale che rappresentano un efficace filtro tra l'utenza e l'assistenza sanitaria nel territorio nella misura in cui riescono a razionalizzare lo smistamento dei pazienti verso i servizi specialistici. Un problema, quello delle certificazioni mediche inappropriate, sul quale convengono anche Ganga e Succu. Quest'ultimo propone un potenziamento informativo e l'individuazione all'interno dell'Azienda di un referente unico che si coordini con i Servizi sociali di Comuni e Provincia. Pur ribadendo che il problema va comunque affrontato alla radice, lavorando perché si eliminino gradualmente i ricoveri impropri (in questo è utile una sensibilizzazione dei medici di famiglia) anche in un'ottica di lotta agli sprechi. Il Commissario ricorda poi le azioni già messe in campo per limitare i disagi di tutti coloro che hanno maggiore difficoltà di spostamento: "Punti per il prelievo a Orgosolo, Orosei e Dorgali e convenzione con le farmacie locali per la terapia anticoagulante".
Dall'incontro emergono anche altre sollecitazioni: in primis quella sulle cure domiciliari in particolare quelle integrate, messe in evidenza da Stefano Flamini che cita una serie di dati in base ai quali oltre il 60 per cento di esse riguarda gli ultrasessantacinquenni, inseriti per il 75 per cento all'interno delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa). Il vulnus sta nel fatto che il territorio del Nuorese sia ancora sprovvisto di una Rsa: "Un grave ritardo - stigmatizza Succu - ascrivibile agli ultimi 15 anni di gestioni politiche. Mancanza non da poco e che si lega al problema del sovraffollamento dei reparti, visto che gran parte dei ricoveri inappropriati riguarda pazienti che potrebbero essere inseriti in Rsa". Succu conferma quindi la volontà dell'attuale Direzione di fare il possibile per riprendere l'iter per la creazione di una o più Rsa in provincia di Nuoro, e chiede un supporto ai sindacati, affinché facciano pressione anche a livello regionale.
Per quanto concerne le cure domiciliari il Commissario propone che la questione sia affrontata in un apposito tavolo che sarà calendarizzato al più presto.

Ufficio Stampa Asl 3

Per chiarimenti e maggiori informazioni:
ufficio.stampa@aslnuoro.it
Francesca Gungui: 3493240681

Nuoro, 18 maggio 2010